Anastacia: «Una combattente anche per i miei fan»

In occasione del concerto del 15 marzo, Anastacia ha rilasciato un'intervista al sito Saarbrücken Zeitung, dove parla della bellezza interiore, per poi tornare a raccontare come ha affrontato l’esperienza del cancro e, infine, annuncia il lavoro che l’aspetta per il nuovo album. Qui la nostra traduzione.

Il concerto a Saarbrücken si è svolto nello stesso giorno del 50° anniversario della Saarlandhalle, il teatro dove si è esibita Anastacia con il suo tour, e dove nel 2000 ha ricevuto il "Golden Europe". Sei rimasta sorpresa del premio? 
Non avevo idea che avrei ricevuto il premio. E' stato come un ciclone, certamente un giorno molto speciale. Oggi l'anno 2000 è molto lontano, ma sono molto felice di avere la possibilità di visitare di nuovo Saarbrücken.

Prima della tua carriera hai lavorato in un salone di bellezza. Sei ancora una Stylist e hai dei consigli per i tuoi fan? 
Sì, ho lavorato in un salone di bellezza a Los Angeles, quindi penso che la mia passione riguardi tutto ciò che è glamour. Se sono in viaggio o sto per terminare uno spettacolo, ho la grande SquadraGlamour, che può fare l'incredibile con i miei capelli e il trucco, in modo che mi possa rilassare. Con tutto lo stress non sono sicura che potrei dedicarmi al mio look e ai miei capelli prima dello spettacolo stesso. Però quando sono a casa lego i capelli, quindi è molto più facile, e poi non sono il tipo di donna che si agghinda solo per andare in un centro commerciale.
Alla fine la bellezza si trova dentro. Questo è ciò che conta davvero. Fai quello che ti piace e con cui ti senti bene - poi ti vedi bellissima! Ci vuole un po' per raggiungere questo livello, ma in questo modo poi non sarai più condannato.

Hai subito alcuni colpi, ma hai sempre ribadito che sei una combattente. Come si arriva a questa forza? 
Dunque, francamente, ho avuto una vita facile. Ho avuto la mia giusta parte di problemi di salute che ho affrontato sempre apertamente. Sono davvero benedetta per stare nella situazione in cui mi trovo, dove ho uno spazio per attirare l'attenzione su queste cose. Dovevo essere una combattente, non solo per me, la mia famiglia e gli amici, ma anche per i miei fan. Mi hanno dato la forza e spero di poter ricambiare aiutandoli ad essere ancora combattenti.

Hai consigli per le altre persone che soffrono di malattie simili?
Ce la potete fare! Bisogna essere forti e pensare positivamente. Se guardiamo da una prospettiva diversa, si può facilmente sprofondare in un angolo buio, e non si deve fare durante una malattia contro cui dobbiamo combattere. Ho dovuto affrontarlo. Basta solo vedere al di là di tutta la poca luce oscura che ci fa pensare: "D’accordo, cosa devo fare ora?".
Dico sempre alla gente che non dovrebbe avere paura. Focalizzandosi sul particolare positivo, per esempio nel cancro: è necessario in "Can-cer" (cancro in inglese) prendere solo tre lettere, “PUOI-cer”. Questo è il pensiero positivo: siate forti e lo si può sconfiggere!

In Europa, sei ben nota, in contrapposizione del tuo Paese. Perché è più difficile iniziare una carriera negli Stati Uniti?
Credo che questo sia perché l'America è così potente. E' il culmine di ogni carriera musicale, quindi ci si sforza in seguito. L'America è satura di talento meraviglioso e solo in pochi riescono a infrangere l'America.
Ma sono stata sempre onesta a riguardo, non sono delusa affatto di non essere mai stata grande in America. Se avessi avuto successo in America non avrei mai avuto una carriera con quello che ho ottenuto. Fondamentalmente non ritengo che ce ne sarebbe stata l’eventualità. Perché sono stata felice di essere dove sono e ho avuto una splendida carriera fino ad ora. Non la cambierei.

Quali sono i tuoi desideri e i progetti per il futuro? 
Il 2017 sarà un anno molto impegnativo. Sarò in tour fino ad agosto, ma scrivo anche un nuovo album in uscita nel mese di settembre. Continuerò a lavorarci durante il tour. Poi andrò in Svezia per scrivere e registrare, poi di nuovo in tour, e infine di nuovo in Svezia. Per me questa è una specie di prima volta: di solito mi prendo un momento di pausa per registrare l'album, pubblicarlo, per fare la promozione e quindi poi andare in tour. E’ un anno molto intenso, ma se non lo fosse non andrebbe bene!

Lorenzo